Alcune domande a Eugenio Corti, a proposito de “Il cavallo rosso”
Dai lettori mi attendo che fra quanti sotto sotto non condividono le concezioni della cultura illuministica oggi dominante, anzi stra dominante (in particolare fra i cristiani), ce ne siano che accolgono con gioia la mia nuova opera, nella quale le loro concezioni più autentiche sono presentate non già in modo subalterno, ma al contrario poste alte sul monte. Spero inoltre che qualcuno cominci a intravedere finalmente la possibilità d’uscire dalla lisa provincialità in cui la cultura illuministica d’importazione (ormai fallimentare dovunque — pensi a ciò che ne dice Testori) costringe l’Italia.
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